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Riflessologia Sciamanica

Tale trattamento porta a svelare i meccanismi energetici (psichici o animici, a seconda di come si desidera definirne i confini e gli ambiti) che hanno strutturato un determinato disturbo fisico sul piano progettuale, di solito attraverso un conflitto o un trauma.

Questo percorso avanzato va affrontato con le persone che hanno maturato adatti strumenti di consapevolezza, o che comunque ne abbiano necessità, mai per curiosità o con superficialità, poiché ci si addentra in quello che definisco il proprio Spazio Sacro.

Qualunque situazione abbia generato una pressione tale da originare un conflitto che coinvolge il corpo merita un approccio rispettoso e compassionevole, e spesso richiede uno sforzo di comprensione ed accettazione non indifferente da parte del paziente, che vede specchiato nel proprio malessere fisico un disagio ben più sommerso, a volte arcaico, sempre doloroso.

Questa modalità di intervento, che passa in ogni caso dal contatto con le aree riflesse del piede, prende il nome di Riflessologia Sciamanica per descriverne gli aspetti di intima interazione inconscia terapeuta-paziente. Nell’ ambito dell’energia sottile che ci circonda si possono infatti cogliere tracce del vissuto che influenzano lo stato fisico ed il suo funzionamento; esse sono rappresentabili tramite la metafora, servendosi di immagini tratte da fiabe, miti, archetipi, e sono riconducibili alla condizione attuale della parte fisica indagata.

Nella visione e comprensione delle parti in ombra si manifesta la possibilità del cambiamento di rotta capace di invertire un cammino di malattia verso la direzione del benessere.

Questa tecnica prevede l’interazione tra il paziente e il terapeuta per consentire la comprensione delle immagini evocate  nei percorsi riflessologici e collegate al vissuto individuale. La persona viene così accompagnata ad elaborare i propri nodi vitali, verso una più ampia consapevolezza di sé. Spesso il paziente nei giorni seguenti si trova ad elaborare anche attraverso i sogni quanto emerso durante la seduta, ricordi traumatici rimossi possono tornare alla memoria, diviene comunque possibile collegare i diversi accadimenti del vissuto a un nodo iniziale, passo questo che porta al suo scioglimento e alla dissoluzione degli schemi ripetitivi ad esso collegati, fino a quel momento inconsci.

Applicando questa tecnica è possibile risalire a risonanze psichiche e riconoscere coinvolgimenti trans-generazionali del tipo di quelli messi in luce dalla metodica delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger.

Ritengo che l'anima, o comunque vogliamo chiamare il nucleo di energia che ci in-forma, si possa immaginare come il centro di una serie di sfere concentriche. La sua emanazione è tanto più densa, specifica, accurata ed univoca quanto più siamo vicini, mentre più ce ne allontaniamo più aumentiamo la superficie percepibile quindi moltiplichiamo le informazioni rendendole sempre più parziali. Forse queste sfere corrispondono ai molti corpi di cui tante scienze esoteriche parlano: spirituale, causale, mentale, emozionale, fisico. Un raggio che emana dal centro della sfera li attraversa tutti, ma più si allontana meno informazione porta. Un sintomo fisico è dunque alla periferia dell'essere ma risalendo quel raggio ci si può avvicinare al senso originario, tanto più significativo e denso di valore quanto più tende al centro della sorgente vitale.

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